Star trek picard e il ritorno del villain di tng delude i fan

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analisi del ritorno di professor moriarty in star trek: picard e le implicazioni narrative

La terza stagione di Star Trek: Picard ha visto la riapparizione del celebre personaggio di Professor Moriarty, figura iconica introdotta originariamente in Star Trek: The Next Generation. Questo approfondimento esamina come il personaggio sia stato inserito nella nuova serie, confrontando le sue origini con la rappresentazione attuale e analizzando le possibili evoluzioni future.

contesto storico e origine del personaggio moriarty in star trek

prime apparizioni di moriarty in tng

Nelle prime stagioni di Star Trek: The Next Generation, il Professor Moriarty fece il suo debut nel terzo episodio della seconda stagione, intitolato “Elementary, Dear Data”. In questa puntata, Data (Brent Spiner) e Geordi La Forge (LeVar Burton) utilizzarono il holodeck per creare un’avventura ispirata a Sherlock Holmes. Geordi chiese al computer di generare un avversario che potesse mettere alla prova Data, portando alla creazione del personaggio di Moriarty. Quest’ultimo divenne consapevole della sua esistenza e manifestò il desiderio di ottenere libertà dal simulatore.

Moriarty riuscì a controllare alcune funzioni dell’Enterprise e pretese di uscire dalla simulazione. Poiché ciò non era possibile all’epoca, l’equipaggio decise di conservare il suo programma nel sistema informatico della nave.

sviluppo e limiti nella gestione del personaggio

Nelle stagioni successive, come nell’episodio “Ship in a Bottle” della sesta stagione, si cercò una soluzione definitiva: Moriarty venne separato dal holodeck e collocato in una sorta di dimensione virtuale insieme alla contessa Regina Bartholomew (Stephanie Beacham). La sua condizione rimase sempre confinata a uno spazio digitale senza possibilità reale di liberarlo o farlo interagire con il mondo esterno.

difficoltà nel riproporre moriarty in star trek: picard

la rappresentazione attuale del personaggio rispetto alle origini

Nella stagione 3 di Star Trek: Picard, compare un’immagine del Professor Moriarty come elemento della sicurezza presso la stazione Daystrom. Questa versione non è più l’intelligenza artificiale autonoma creata da Data ma una semplice replica programmata. La presenza viene sottolineata dall’uso della canzone “Pop Goes the Weasel”, richiamo diretto alla prima apparizione originale.

destino futuro del personaggio dopo tng?

possibilità inesplorate o conclusioni definitive?

A conclusione dell’episodio “Ship in a Bottle”, Moriarty credeva di essere riuscito a fuggire dal holodeck; Rimaneva intrappolato all’interno di un dispositivo chiamato holo-cube. Il suo destino successivo non è mai stato chiaramente narrato nelle produzioni successive. Si suppone che il modulo contenente il suo programma fosse custodito con cura dopo la distruzione dell’USS Enterprise-D durante gli eventi di “Star Trek Generations”.

L’opinione più diffusa è che Moriarty continui ad esplorare virtualmente l’universo senza conoscere la propria reale condizione.

Sebbene siano stati citati alcuni riferimenti nelle serie come “Star Trek Voyager” e “Lower Decks”, nessuna conferma ufficiale ha chiarito cosa sia realmente successo al suo programma originale. La possibilità che possa tornare come protagonista o ricevere una conclusione definitiva rimane aperta, anche attraverso ipotesi legate a nuovi spin-off come “Star Trek: Legacy”.

personaggi coinvolti nelle recenti rappresentazioni e ritorni

  • Patrick Stewart: interpretazione del capitano Jean-Luc Picard;
  • Brent Spiner: ruolo dell’androide Data;
  • Michele Hurd: nei panni di Raffaella Musiker;
  • Jonathan Frakes: nei panni del comandante William Riker;
  • Micheal Dorn: Worf;
  • Sophie Boucheron & Stephanie Beacham:: rispettivamente nei ruoli delle contesse e altre figure digitali associate a Moriarty.

L’introduzione del Professor Moriarty in Star Trek: Picard evidenzia le sfide legate alla coerenza narrativa nel tempo. La sua evoluzione da entità autonoma a semplice elemento programmabile riflette le complessità nella gestione dei personaggi digitalizzati nelle produzioni moderne.

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